CANALICCHIO DI SOTTO

2013-2015


collaboratori: Fabiagio Salerno, Eleonora Benedetti, Simone Barbi, Giulia Andreotti, Nicola Bondi


luogo: località Canalicchio di Sotto, Montalcino (Siena)


immagini: Fabiagio Salerno


Allo stato attuale il nucleo aziendale è formato da una “casa” primaria con destinazione residenziale, che risale probabilmente al secolo scorso (metà XIX° secolo). Questa è una tipica costruzione in pietra locale a pianta centrale con il nucleo abitativo imperniato sulla grande cucina che distribuisce la zona notte e i servizi. Questa costruzione si colloca adiacente alla vecchia strada del “Canalicchio” che da anche il nome al Podere. Intorno a questa si sono sviluppati gli annessi agricoli necessari alla conduzione del fondo. Prima stalle e luoghi per animali domestici e successivamente cantina e spazi per usi vitivinicoli e non soltanto. Infatti l’azienda produce anche olio e coltiva frumento nelle condizioni in cui è possibile farlo. Questa come vedremo sarà una delle condizioni prioritarie alla stesura di questo progetto di ampliamento. L’accesso all’Azienda avveniva in passato dalla strada del “Canalicchio”, infatti essa è ubicata all’imboccatura di questo antichissimo percorso che porta a Montalcino, in basso dove si incrocia con la strada di Val di Cava. Attualmente, sia per le condizione della strada prima citata, sia per una più agevole movimentazione interna, l’accesso avviene da una strada di recente costruzione parallela al “canalicchio” antico che si dipana dal bivio e entra nel nucleo costruito da nord, paradossalmente da dietro, dal cortile, o forse da quella che un tempo era l’aia. L’intervento raccoglie la sfida dell’impatto ambientale in un territorio quale quello di Montalcino attraverso la sua collocazione ipogea facendo emergere in superficie solo segni indelebili dei margini della copertura. Cosi, nel “campo” sotto casa, si colloca il nuovo disegno dell’Azienda attraverso l’incrocio dei due assi che formano il manufatto destinato a funzioni miste. Da una parte la connessione con il preesistente insediamento che viene rimarcata anche dalla strada di collegamento tra i due elementi, dall’altra il nuovo margine che si sottrae alla vista in quanto la copertura lo sovrasta a tal punto da lasciare solo una linea d’ombra in facciata. Il progetto del nuovo annesso è quindi una copertura verde, in erba, come il resto del campo circostante, evidenziata solo da questi due muri che da nord a sud rimarcano ma che da est a ovest scompaiono sotto il grande ombrello che portico offre. Il risultato è un segno lievissimo che si integra con il paesaggio circostante scomparendo alla vista dell’orizzonte verso chi guarda a nord e apparendo, nell’ombra, come margine evidente nel controcampo da sud.Di fronte un piazzale di manovra che permetto lo svolgimento della vita lavorativa dell’azienda. Ma un elemento determinante e decisivo è il grande aggetto del portico di fronte all’ingresso dell’annesso. Questo risulta molto efficace al fine di mantenere ordinato il contesto evitando di far sostare gli attrezzi all’aperto e permettendo comunque un’ottima funzionalità e mobilità. Il grande aggetto è rimarcato dal solo trave di copertura che demarca il territorio e rende un servizio essenziale a chi lavora. Il posizione alternativa e specchiato al segno di ingresso, si trova un altro elemento marcato soltanto da un segno in copertura: la finestra, che permette il delimitarsi del vano interno e la contro ventilazione necessaria ad un luogo di lavoro benché interrato. I due elementi si contrappongono e determinano il manufatto intero..

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